Al Davis | ||||||||||
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Nazionalità | Stati Uniti | |||||||||
Football americano | ||||||||||
Ruolo | Capo-allenatore, Proprietario | |||||||||
Termine carriera | 1965 (allenatore) | |||||||||
Hall of fame | Pro Football Hall of Fame (1992) | |||||||||
Carriera | ||||||||||
Carriera da allenatore | ||||||||||
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Palmarès | ||||||||||
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Statistiche aggiornate all'8 ottobre 2011 | ||||||||||
Allen Davis, detto Al (Brockton, 4 luglio 1929 – Oakland, 8 ottobre 2011), è stato un allenatore di football americano statunitense proprietario e general manager degli Oakland Raiders della National Football League (NFL) per 39 anni, dal 1972 fino alla sua morte nel 2011. Prima di diventare il principale proprietario dei Raiders ne è stato il capo-allenatore dal 1963 al 1965 e socio di minoranza dal 1966 al 1971, nonché general manager mentre la squadra di Oakland faceva parte dell'American Football League (AFL). È anche stato commissario della AFL nel 1966.
Conosciuto per il suo motto "Just win, Baby!" (Vinci e basta, piccola!),[1] sotto la sua gestione i Raiders divennero una delle franchigie di maggior successo e più popolari della NFL, risultando una delle migliori squadre negli anni '70 e '80 dove furono quasi sempre presenti ai play-off e vinsero tre Super Bowl: l'XI, il XV e il XVIII. Davis è stato inserito nella Pro Football Hall of Fame nel 1992.
Davis, che per oltre 50 anni è stato protagonista del mondo del football professionistico americano, se da un lato è riconosciuto da tutti per il suo talento manageriale ed organizzativo e il suo essere un grande innovatore,[2] è stato però un personaggio polarizzante e per molti aspetti una figura controversa, da tanti commentatori considerato con rispetto e ammirazione ma da alcuni più evidenziandone gli aspetti negativi,[3] e così mentre per molti è stato una leggenda, il campione degli sfavoriti e dei dimenticati, per altri è stato il principale villain della NFL.[4][5][6]
Davis fu molto attivo nel campo dei diritti civili, rifiutandosi negli anni '60 di permettere ai Raiders di giocare in qualsiasi città in cui i giocatori bianchi e di colore sarebbero dovuti soggiornare in hotel separati.[7][8][9] Fu il primo proprietario della NFL ad assumere un capo-allenatore afroamericano, Art Shell,[10][11] il primo ad assumere un amministratore delegato donna, Amy Trask,[12] e il secondo ad assumere un capo allenatore latino-americano, Tom Flores.[13]
Davis rimane il solo dirigente nella storia della NFL ad aver ricoperto anche i ruoli di assistente allenatore, capo-allenatore, general manager, commissario di lega e proprietario.[9][14][15]
Nel 2019, in occasione della centesima stagione della lega, la NFL ha stilato la lista dei 100 personaggi più importanti della sua storia: Davis è stato inserito al 2º posto.[16]